E’ necessario partire dalla convinzione che Twitter è il più famoso servizio di microblogging, cioè nulla di più che una rete che unisce ormai milioni e milioni di persone e che permette di inviare brevi aggiornamenti, i Tweet (massimo 140 caratteri), sul proprio status verso gli altri utenti del servizio.
Tali aggiornamenti possono essere veicolati non solo tramite il sito di Twitter ma anche da feed rss, email ed sms.
Ci sono, come abbiamo già visto negli articoli precedenti di questa guida docnrolla, centinaia di applicazioni basate sulle API di Twitter che permettono ad esempio l’integrazione di Twitter nel nostro blog, sito, dispositivo mobile etc.
Per chi sta iniziando la propria avventura su Twitter ecco alcuni consigli pratici da seguire per incrementare i propri followers:
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Presentazione – è fondamentale fornire tutte le informazioni previste nel profilo, far capire chi siamo e per quale scopo vogliamo utilizzare il servizio, in modo da allontanare da noi tutti i sospetti di un account “fake”
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Partecipazione – Twitter nasce come network di condivisione. Più si partecipa, più si acquisisce visibilità, per tale motivo è importantissimo accrescere le categorie dei “following” e dei “followers” con la condivisione frequente di validi contenuti. Rispondere con a persone che non si conoscono, fare molti ReTweet e soprattutto cercare di ottenere qualche RT dei propri update. Inoltre un consiglio è quello di utilizzare mrtweet.net che permette di avere una lista di utenze “consigliate” da seguire. Il sito restituisce la statistica degli utenti consigliati evidenziando il rapporto “followers”/”Following”.
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Iscrizione – molto utile ai fine della visibilità del nostro profilo Twitter è l’iscrizione alle maggiori twitter directory:
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alltop.com/ (specifico per le News ma permette di iscrivere profili Twitter)
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justtweetit.com/
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twellow.com/
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wefollow.com/
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Le cose potrebbero cambiare – Attualmente tutti i link presenti su Twitter hanno il nofollow, questo significa che teoricamente per Google non influiscono nel calcolo del Pagerank. Però è vero anche che molti sistemi estrapolano le informazioni dai post di Twitter e questi potrebbero togliere il nofollow, come non possiamo, del resto, escludere che la stessa cosa venga fatta da Google, o dallo stesso Twitter.
Considerazione di fondo: uno degli aspetti più interessanti della popolarità è poterla calcolare attraverso gli indici. Uno di questi è il RT (ReTweet). Un ReTweet (RT) non è altro che un gradimento del contenuto postato. Se ad esempio inseriamo un link all’interno di un nostro Tweet e a questo viene applicato un ReTweet da un utente, vuol dire che quell’utente sta esprimendo il suo gradimento nei confronti del nostro link diffondendolo a sua volta, aumentandone, in tal modo, la popolarità. Cosa da tener presente nella scrittura dei nostri post che vogliamo che abbiano un ReTweet è la lunghezza. Pertanto quando scriviamo un post consideriamo come il “Tweet perfetto” sia uguale a “140 – 4 – (il numero di lettere del username)”.
In ultimo, per aumentare sia la popolarità del nostro Twitter che i backlink possiamo scrivere (sul nostro blog o su quello di altri) qualche articolo riguardante il mondo di Twitter e linkare al suo interno la url del nostro profilo. Se poi possediamo un nostro blog allora sarà conveniente implementare il layout con un widget apposito in grado di segnalare i nostri ultimi Tweet (N.B. Verificare che i link prodotti dal widget siano di solo test e che non abbiano il “nofollow”… altrimenti non essendo graditi a Google sarà tutta fatica sprecata).