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Google Instant Search va in pensione. Dopo sette anni di risposte istantanee la funzionalità Instant di Google viene rimossa dal motore di ricerca.

Il motivo? Google Instant Search è diventato inutile. Almeno queste le conclusioni alle quali sono giunti gli analisti di Google.

Il Colosso di Mountain View ha rilevato che il 50% dei navigatori della Rete effettua la propria ricerca Google utilizzando un dispositivo mobile. Quindi in un contesto No Google Instant Search Friendly, poiché su mobile.

Pertanto Google Instant Search risulta di fatto sotto impiegato del 50%. Condizione che ha indotto il quartier generale di Google a decidere di pre pensionare la funzionalità Instant Search. Ovviamente con la solenne promessa di restaurare Google Instant Search aggiornandolo. In modo da poter sostenere i nuovi standard di velocità di ricerca, richiesti dagli utenti ed imposti dai dispositivi mobili.

La sfida, quindi, consiste nel cercare di applicare la funzionalità Google Instant Search non solo alle ricerche testuali effettuate da desktop. Ma anche ad altre forme di ricerca come ad esempio quella vocale, da qualunque device.

Immagine di Google Instant Search in funzione

Google Instant Search: come funziona?

Google Instant Search è una funzionalità che permette di visualizzare i risultati della SERP (Search Engine Results Page, in italiano “pagina dei risultati del motore di ricerca”)  consigliati da Google. Mentre l’utente sta ancora digitando la sua richiesta.

Google Instant Search viene introdotto per la prima volta nel settembre del 2010, ma ovviamente solo in USA.

Con l’utilizzo della ricerca istantanea gli utenti Google sono in grado di ottenere migliori risultati in un tempo ridotto. Infatti mentre viene digitata la query (la domanda a Google) nell’apposito box, il motore di ricerca inizia a compilare la lista dei risultati nella pagina sottostante. Senza dover aspettare necessariamente la conferma finale col tasto invio. Tale visualizzazione dei risultati della SERP è in tempo reale visto che varia a seconda delle parole (o porzioni di esse) digitate nel box di ricerca.

Ad arricchire l’efficacia di Google Instant Search in termini di risparmio di tempo, c’è anche l’auto riempimento del query nel box di ricerca. L’utente che sta utilizzando Google come motore di ricerca ha un aiuto automatico nella compilazione della sua domanda. Funzione questa già vista qui a Docnrolla nel post dedicato ai metodi e agli strumenti per la ricerca delle keywords migliori per i contenuti.

Google Instant Search: perché rimuoverlo?

Google Instant Search è stato introdotto per ottimizzare i tempi di ricerca. Sostanzialmente per recuperare tempo durante la ricerca stessa.

All’epoca del lancio di Google Instant Search (2010), il Colosso di Mountain View stima il tempo per digitare la ricerca su Google intorno ai 9 secondi. Con l’aiuto della ricerca istantanea questo tempo diminuisce dai 2 ai 5 secondi. Recuperando di fatto quasi 3,5 miliardi di secondi al giorno (fonte Wired articolo di Ryan Singel – 8 agosto del 2010 – debutto di Google Instant Search).

Nel 2017, dopo sette anni, quell’intervallo di tempo dai 2 ai 5 secondi l’utente Google lo ha già recuperato attraverso altre dinamiche. Miglioramento della tecnologia (hardware, software, connessioni). Utilizzo di altre forme di ricerca diverse dal testo. Così la presenza di Google Instant Search diventa quasi superflua. O quanto meno non più giustificata come nel 2010. Ma comunque da risultare un buon motivo per indurre i Ragazzi di Menlo Park ha ritirare Google Instant Search. Rivederlo, potenziarlo, adeguandolo alle nuove e veloci dinamiche di ricerca.

Google rimuove Instant Search: cosa cambia?

In teoria tutto, in pratica nulla. Affermazione tanto strana quanto vera.

Infatti da un punto di vista generale, quindi diciamo teorico, Google Instant Search non c’è più e con esso la sua funzionalità di comporre la pagina dei risultati (SERP) mano mano che viene digitatala domanda nel box di ricerca.

Da un punto di vista pratico, invece, cioè dal punto di vista del utente utilizzatore del motore di ricerca, non cambia nulla. La pagina dei risultati suggeriti, il navigatore, la ottiene comunque dopo aver dato il comando invio. Che Google Instant Search ci sia o meno.

Poco male alla fine. Se poi si pensa che, magari, alcuni degli utenti della Rete non trovano nemmeno la differenza. Troppo intenti a cercare sulla tastiera le lettere della frase da proporre a Google.

Ma il Web è bello perché è vario.

Cosa rimane di Google Instant Search?

Se il pre pensionamento di Google Instant Search rimuove la possibilità di avere una SERP dinamica. Altra considerazione si deve fare per quanto riguarda l’auto componimento della domanda di ricerca (query di ricerca). Infatti questo prosegue il proprio compito attivo e funzionante a tutti gli effetti. Continuando a suggerire le parole delle nostre domande per Google. Strumento, quindi, di cui viene riconosciuta l’importanza, anche ai piani alti di Mountain View. Tanto da non seguire la sorte del meno fortunato compagno Google Instant Search.

Potendo vantare un’utilità sia se utilizzato in maniera canonica. Aiuto per interrogare gli archivi Google. Sia per un uso un po’ più raffinato. Come nel caso della scelta delle keywords nei contenuti da pubblicare on line. Situazione in cui l’auto compilatore diventa un vero e proprio strumento SEO.

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