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Per rispondere alle domande arrivate a noi di Docnrolla  attraverso i profili Facebook e Twitter, abbiamo pensato di dedicare un post intero alla spiegazione del concetto di meta tag , cercando di concentrarci su quelle che presumibilmente possono interessare maggiormente i motori di ricerca (ad esempio Google ). Da sottolineare subito il presumibilmente, poichè come vedremo si ritiene che alcune di queste siano inutili ai fini del posizionamento .  Quindi nel corso del post affronteremo l’argomento attraverso la spiegazione della:

  1. META TAG in generale

  2. NOMENCLATURA

  3. META TAG KEYWORDS

  4. META TAG DESCRIPTION

  5. ALTRE META TAG : ROBOTS

SEO META TAG

In un post precedente abbiamo visto cosa sono le keywords e come possono essere utilizzate per “sfruttare” al meglio i nostri contenuti per raggiungere un posizionamento migliore all’interno della SERP (ad esempio di Google ). Abbiamo visto, inoltre, sempre nello stesso post Docnrolla ( SEO : KEYWORDS ) come queste keywords possono essere organizzate nel corpo del testo, distribuendole, secondo un’adeguata keywords density , o come le stesse possono essere inserite direttamente nel codice (all’interno della <head> ) attraverso la scrittura delle meta tag .  

 

META TAG

Come prima cosa diamo una rinfrescata ulteriore al concetto meta tag , dando un’occhiata alla sua definizione. Wikipedia nella pagina meta tag da la seguente definizione:

“I meta tag sono metadati presenti nel linguaggio HTML utilizzati per fornire informazioni sulle pagine agli utenti o ai motori di ricerca. A differenza di ogni altro tag inseribile in una pagina web, i meta tag non forniscono al browser alcun dato di formattazione della pagina, per cui il loro influsso sul layout finale è praticamente nullo; sono perciò totalmente invisibili all’utente se non attraverso la visualizzazione del codice sorgente in HTML della pagina oppure tramite le finestre di proprietà dei browser.”

Inizialmente, cioè quando l’algoritmo di Google non era incentrato sul testo della pagina, le meta tag erano utilizzate come strumento per una corretta indicizzazione dei siti e delle relative pagine. I webmaster sfruttavano i motori di ricerca, che erano in grado di analizzare solo le prime stringhe di testo, introducendo nella <head> della pagina i valori dei meta dati. Tale tecnica, però, è risultata sin dall’inizio, non troppo chiara. Infatti molti operatori (non del tutto corretti) introducevano all’interno delle meta tag , ad esempio, keywords non del tutto pertinenti al testo della pagina, ma semplicemente legate agli argomenti di maggiore interesse cercati dagli utenti, a prescindere dalla loro attinenza con la stessa pagina.

Meta Tag R.I.P.

Pertanto tale pratica delle meta tag ha portato, per lungo tempo, ad un difetto sistematico nell’ indicizzazione e il relativo posizionamento all’interno della SERP delle pagine. Tale situazione è stata superata migliorando e rendendo più raffinati gli algoritmi dei motori di ricerca (in particolar modo quello di Google ), i quali, come si è già detto a più riprese, potendo esaminare tutta la pagina, senza dilatare terribilmente i tempi di ricerca, si sono concentrati sulla distribuzione delle parole ( keywords ) all’interno della pagina ( keywords density ), facendo, di conseguenza, perdere importanza alle meta tag.

 

LE META TAG : NOMENCLATURA

La nomenclatura delle meta tag è estremamente semplice e sostanzialmente uguale per tutti i meta dati:

<meta name="proprietà" content="valore" />

infatti basta cambiare il valore della “proprietà” e compilare adeguatamente lo spazio dedicato al content e avremo meta tag keywords , meta tag description , etc. Di seguito, a titolo di esempio, la meta tag keywords e la meta tag description:

< META NAME=’keywords’ CONTENT=’Inserire qui le keyword ‘ />

<META NAME=”DESCRIPTION” CONTENT=”Inserire qui la descrizione della pagina.”>

Di queste, come possiamo leggere in un post del 23 settembre del blog http://blog.tagliaerbe.com, solo la meta tag description ha conservato un minimo di valenza.

 

META TAG KEYWORDS

La meta tag keywords ha lo scopo di indicare ai motori di ricerca una lista di parole-chiave rappresentative dei contenuti della pagina in cui il meta tag è inserita. La scelta di tali parole, come abbiamo già visto nel post SEO dedicato alle keywords , rappresenta una fase cruciale per ciò che concerne la visibilità all’interno della SERP dei motori di ricerca.  Per creare una buona lista di keywords , è consigliabile scrivere, come prima cosa, un foglio ( noi di Docnrolla , inguaribili romantici, utilizziamo in questa fase di start up del post dei post it di carta) contenente breve elenco di tipologie di persone a cui ciò che scriviamo può interessare. Ovviamente è necessario ragionare per categorie ed individuare quante più classi possibili di individui potenzialmente interessati, considerando il più possibile tutte le combinazioni di moventi che spingono individui diversi, con esigenze diverse, ad interessarsi a medesimi contenuti.

Create queste categorie è necessario mettersi letteralmente nei panni dei nostri potenziali lettori, ipotizzando la logica delle loro query individuando i termini comuni, cioè le nostre keywords ( quali termini più probabili utilizzati dagli utenti nei motori di ricerca).  Nel fare questo i parametri da prendere in considerazione sono diversi e le possibili combinazioni sono numerosissime, perché come è vero che persone con esigenze leggermente diverse possono utilizzare parole molto differenti, è vero anche che individui con la medesima necessità possono utilizzare parole molto diverse a seconda, ad esempio, del grado di istruzione.

Ovviamente quanto detto, pur essendo validissimo, tende molto spesso a scontrarsi con un vecchio adagio valido anche sul web: “le persone fanno spesso le cose a ca…”. Infatti la metà degli utenti che immettono query nei motori di ricerca ( Google ad esempio ) indica termini molto generici e poco indicativi di ciò che realmente desiderano. Pertanto chi è deputato a scegliere le keywords ha il compito di tenere conto di tutte le possibilità e stilare una lista che contenga non solo i termini più indicati per l’argomento pagina, ma anche parole più generiche, alla portata di chi non possiede un “buon linguaggio”. Quindi sarà utile, se lo riteniamo conveniente, inserire, ad esempio, tra le nostre keywords anche parole-chiave riferite a luoghi e città (Lazio, Roma, etc.). Per concludere non dimentichiamo che le keywords non sono semplicemente singole, ma possono e devono essere più di una.

 
N.B.: In rete esistono gratuitamente, come abbiamo già visto in un post precedente, validi strumenti che ci agevolano nella scelta delle keywords, in particolar modo per la scelta delle migliori combinazioni possibili.
 

META TAG DESCRIPTION

La meta tag description ha lo scopo di fornire al motore di ricerca una breve descrizione dei contenuti della pagina (che non dovrebbe mai superare le due righe di testo circa 150 caratteri).

Tale testo deve rappresentare un semplice, piccolo riassunto degli argomenti trattati nella pagina. Tale descrizione presente nella meta tag , venendo riportata nella SERP dei motori di ricerca, a margine dei titoli ottenuti come risultati di una query, deve cercare di attirare il più possibile l’attenzione del lettore, enfatizzando gli argomenti che descrive.  Pertanto la meta tag description non deve essere né uno slogan sensazionalistico, né un mero elenco delle keywords presenti nel testo della pagina da descrivere.

Meta Tag Description

“La maggior parte dei navigatori, infatti,  si aspetta che i contenuti vengano offerti sotto forma di un linguaggio semplice ed efficace, che sia comprensibile e soprattutto che dia l’idea di essere stato scritto da un essere umano e non da qualche automatismo che si limita ad elencare alcune parole inerenti i contenuti della pagina web.” (fonte: http://www.motoricerca.info ).

Inoltre è necessario sfatare un falso mito come quello di dare per scontato che i siti che appaiono ai primi posti nelle SERP dei motori di ricerca vengano necessariamente visitati dai navigatori. Poichè una presentazione poco professionale può allontanare i potenziali utenti e vanificare gli sforzi di un attento lavoro di ottimizzazione dei contenuti del sito ( blog nel nostro caso ).

Infine ulteriore considerazione da tenere a mente durante la compilazione della meta tag description è quella di riferire la description  ai soli contenuti della singola pagina in questione e non all’intero argomento del nostro sito. Questa è una distinzione molto importante da ricordare, ma molto difficile da realizzare specialmente nei siti dinamici come i blog, in particolar modo quelli ospitati sulla piattaforma Blogger.com  che richiedono modifiche sostanziali  al codice sorgente ( rimandiamo la trattazione di questo argomento pratico alla sezione Web2.0 di Docnrolla ).

 

ALTRE META TAG : META TAG ROBOTS

Meta Tag Robots

Differentemente dalla meta tag keywords e dalla meta tag description , il meta tag robots non ha il compito di fornire ulteriori informazioni circa la natura del contenuto della pagina, ma, invece, ha lo scopo di comunicare con lo spider del motore di ricerca ed invitarlo a seguire alcune direttive circa la pagina. In questo momento, le direttive per lo spider sono le seguenti:

  1. Richiesta di includere o meno ( index , noindex ) i contenuti della pagina nell’archivio del motore di ricerca

  2. Richiesta di seguire o meno ( follow , nofollow ) tutti i link presenti nella pagina, al fine di individuare altre pagine blog tutte le combinazioni sono possibili: 

<META NAME="ROBOTS" CONTENT="INDEX,FOLLOW">

<META NAME="ROBOTS" CONTENT="NOINDEX,NOFOLLOW">

<META NAME="ROBOTS" CONTENT="INDEX,NOFOLLOW">

<META NAME="ROBOTS" CONTENT="NOINDEX,FOLLOW">

Per completare il discorso circa le meta tag robots è necessario fare un’ultima considerazione brevissima: in assenza di queste gli spider procederanno come se avessero avuto le indicazioni “INDEX” “FOLLOW”.

 Meta Tag Robots

 

 

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