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Keywords cosa, quali, come e quando, forse questo potrebbe essere il sottotitolo al post di oggi. Dopo  il capitolo della sezione SEO ( SEO : Introduzione ), oggi, come diceva il mio professore di matematica, parliamo di keyword : partendo da ciò che sono, vediamo a cosa servono e, per finire, quando si usano.

SEO Keywords

Partiamo dalle basi dicendo che la parola Keywords sta per l’equivalente di parola-chiave .

Una buona definizione, se pur molto generale, può essere: “Le keywords ( parola-chiave ) sono le parole che vengono usate per rivelare la struttura interna del ragionamento di un autore”.

Personalmente preferisco questa definizione ad altre, poiché riesce a mettere in evidenza il concetto da più punti di vista. Infatti se, in generale per chi produce un testo, la parola-chiave ( keyword ) può essere definita come una o più parole che identificano qualcosa su una pagina, è vero anche che, dal punto di vista di chi effettua una query, le keywords ( parola-chiave ) rappresentano le parole specifiche utilizzate per effettuare una ricerca (ad esempio su Google ) in rete. La sincronia della keyword nel testo con quella utilizzata dagli utenti nelle ricerche può produrre, in concomitanza con altri fattori, un ottimo posizionamento all’interno della SERP per quella determinata parola-chiave.

Detto ciò, dunque, la prima cosa da fare per vedere realmente dei benefici in termini di posizionamento è quella di scrivere a ripetizione keywords , quasi a casaccio!!!! Ovviamente “NULLA DI PIU’ SBAGLIATO!!!” Infatti è necessario stare attenti alla densità della parola-chiave (keyword density). “La keywords density indica la densità con cui le parole chiave appaiono in una pagina web. Corrisponde al rapporto frequenza parola-chiave / numero totale di parole della pagina” (fonte: tuttowebmaster).

I motori di ricerca ragionano per parametri e si è visto che la parola-chiave deve essere ripetuta in un intervallo compreso tra 2% ed il 5-6% rispetto al testo che rappresenta per essere “efficace ed efficiente”. Per intenderci se il testo è di 100 parole dovete ripetere le keywords dalle 2 alle 6 parole massimo. Se questa percentuale è diversa dall’intervallo allora la parola-chiave risulta non essere “buona” per un motore di ricerca. Infatti se le keywords sono ripetute meno del 2% non ha nessuna rilevanza, se, invece, la sua densità (rispetto all’intero testo) è al di sopra del 6% il motore di ricerca (specialmente Google ) si insospettisce e penalizza il blog (sito).

Quindi le keywords vanno usate all’interno del testo in maniera moderata e opportuna. In linea di massima la maggior parte dei lettori è perfettamente in grado di rendersi conto se un testo è stato redatto come la chiara intenzione fornire un elenco di keywords, in quanto il continuo ripetersi delle stesse parole salta immediatamente all’occhio e penalizza il grado di leggibilità della pagina, rischiando, inoltre, di far diminuire il grado di affidabilità del blog (sito). Di contro, lo stesso discorso si deve fare per i motori di ricerca ( occhio a Google che su questa cosa è terribile), che sono oltremodo capaci di rendersi conto se una parola-chiave è stata utilizzata più del necessario. I motori di ricerca, infatti, attraverso calcoli sulla keywords density dell’intero testo della pagina, riescono a determinare se la parola-chiave è state usata con naturalezza oppure se è stata utilizzata artificiosamente per aumentare la rilevanza agli occhi del motore. Pertanto il vero consiglio è quello di scrivere naturalmente i nostri contenuti senza fare calcoli che rischiano di fare più danni che altro. Ancora una volta, come Docnrolla ripete sempre, la qualità del contenuto deve essere il nostro primo obiettivo.

Credo che ora sappiamo (o lo abbiamo ripetuto un po’) ciò che vuol dire keywords.

Una volta individuata la parola-chiave ed ottimizzato il testo con la giusta keyword density saremo sicuri che il nostro contenuto sarà SEO . In passato si usava inserire le keywords all’interno del codice per mezzo delle meta tag. Anche se questa prassi ormai risulta essere in disuso (per via dell’uso improprio fatto nel passato) io consiglio di inserire nell’head comunque quanto segue che male non fa (i passaggi meramente pratici li rimandiamo ad altri articoli):

 <– inizio meta tag keywords –>

<META NAME=”KEYWORDS” CONTENT=’qui mettere le proprie keywords separate dalla virgola’>

<– fine meta tag keywords –>

 

La posizione delle parole all’interno della lista ha la sua importanza: le parole elencate ai primi posti vengono considerate dai motori di ricerca più rilevanti rispetto a quelle che seguono. Pertanto è necessario inserire tra le prime parole quelle che presumibilmente verranno digitate più frequentemente nelle query degli utenti. Inoltre anche il numero di parole da inserire nella meta tag keywords è importante, infatti non bisogna esagerare ( “ancora una volta la virtù giace nel mezzo” – posa Docnrolla ). È da molti considerato ottimale un numero limitato di keyword (il concetto per intenderci del “poche ma buone”!!!), secondo Docnrolla (nella persona del mitico F.L. – il “possibile Cialtrone” che ci ha messo Docnrolla su Facebook ricordate?) il numero giusto si aggirerebbe intorno alla decina, mai più di 20 evitando le fake come sesso, tette e via discorrendo, a meno che, ovviamente non abbiamo un sito con il contenuto per soli adulti.

Comunque, in linea di principio, le keyword le possiamo mettere un po’ dove ci pare ed ecco di seguito dei consigli su dove devono necessariamente stare, sempre senza nessuna esagerazione, cioè badando, come ormai sempre diciamo noi di Docnrolla , maggiormente alla qualità dei contenuti (per intenderci se ci vanno è bene altrimenti “sti cazzi” – nota Docnrolla , sarei io):

  • Nel titolo ( tag TITLE ) della pagina.

  • Nei meta tag

  • Nelle intestazioni ( tag H1 e simili) : un’intestazione può contenere una parola-chiave (o anche di più) inerente l’argomento che segue nel testo. Ovviamente il consiglio è che le intestazioni siano brevi cioè (permettetemi questa parola) Google friendly, nel senso che oltre ad essere brevi (non più di 10 parole) siano riassuntive dei temi della pagina o del paragrafo a cui esse fanno riferimento.

  • Nei primi di testo di una pagina : i primi righi di un post sono fondamentali, infatti proprio grazie a questi che l’utente decide di proseguire la lettura del testo restante. Quindi è consigliabile, che i primi righi contengano una buona introduzione agli argomenti trattati ed alcune delle nostre keywords più rappresentative, specialmente se, come in Docnrolla , abbiamo i l’anteprima dei post in home page.

  • Nei testi dei link: questo argomento lo tratteremo più in là nel tempo, sempre in questa sezione dedicata semplicemente alla teoria SEO , ma, comunque, qui ci limitiamo a dire che il testo che fa parte di un link ad un’altra pagina gioca un ruolo molto importante. Perciò far apparire una keywords nel testo dei link non è assolutamente una cattiva idea, a patto che abbia un’elevata rilevanza con la pagina a cui si linka e, allo stesso tempo, una buona rilevanza con il testo della pagina in cui il link ( dunque anche le keywords) è inserito.

  • Nelle parole evidenziate (in neretto o in corsivo): la legenda narra che i motori di ricerca prediligano e diano quindi maggiore rilevanza alla parola-chiave che viene evidenziata in maniere diverse (tag B, STRONG, I, EM, ecc.). Il consiglio, anche qui, è ispirato alla moderazione visto che un eccesso di grassetto ( tag “B”), se da un lato rende molto fastidiosa la lettura del testo, dall’altro fa insospettire il tiranno Google , che è pronto a penalizzarci.

  • Nel nome del file delle foto: anche se il file della foto realmente non è da considerarsi come una sezione della pagina, molti motori di ricerca controllano il nome del file ed in caso rilevano la presenza di keywords ( parola-chiave ). Anche di questo parleremo nei prossimi post sempre in questa categoria di argomenti SEO però, intanto, mettiamo le keyword anche nel nome della foto che carichiamo, mantenendo il nome del file sempre corto e facilmente memorizzabile. Questa pratica però a breve risulterà essere quasi del tutto irrilevante e questo grazie al poco giudizio dei webmaster che tendono a non seguire il consiglio Docnrolla circa la moderazione.

Ora volendo passare un po’ alla pratica (anche se questa serie di articoli SEO vogliono curare solo l’aspetto teorico) di seguito riportiamo un elenco ( Fonte: bigthink.it ) degli strumenti utili all’argomento keywords ( keywords density ):

  • Google AdWords Keyword Tool – Mostra le parole chiave e gli accoppiamenti più cercati su Google, in base alla keyword specificata.

  • Google Insights – Mostra le parole più cercate su Google, divise per regione.

  • Google Trends – Confronta il volume di ricerca tra più parole chiave.

  • Keyword Suggestion Tool – Mostra le ricerche collegate ad una keyword, divise per Paese.

  • Google sugges scraper – Mostra le keyword simili a quella inserita, basandosi su Google.

  • Yahoo! suggest scraper – Mostra le keyword simili a quella inserita, basandosi su Yahoo.

  • Keyword Research Tool – Keyword attinenti, per ogni motore di ricerca.

     

 

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