Eccoci arrivati alla guida SEO, dopo aver visto Twittere FriendFeed, mi sembra giusto complicarci la la vita con un argomento facile facile.
Necessaria una premessa prima: siamo ad una festa, anzi direi una cena, fa più “professionisti” mentre si fanno le solite chiacchiere viene fuori nel discorso che abbiamo un blog al quale di tanto in tanto come hobby ci dedichiamo… ci sarà sempre un interlocutore che ci chiederà: “ma il blog è ottimizzato?”
Con il termine ottimizzazione (Search Engine Optimization, SEO, in inglese) si intendono tutte quelle attività finalizzate ad aumentare il volume di traffico che un sito web riceve dai motori di ricerca. Tali attività comprendono l’ottimizzazione sia del codice sorgente della pagina, sia dei contenuti.
L’ottimizzazione è parte di un’attività più complessa, quale il marketing dei motori di ricerca (Search Engine Marketing, SEM).
L’attività di ottimizzazione per i motori di ricerca comprende varie operazioni tecniche che vengono effettuate sul codice e sui contenuti delle pagine del sito web, nonché sulla struttura ipertestuale complessiva (tecnologie di interazione comprese).
La figura professionale specializzata in ottimizzazione è il SEO (search engine optimizer, ottimizzatore per i motori di ricerca – che ha il medesimo acronimo dell’attività che svolge).
Ogni giorno il Web permette a milioni di utenti di accedere ad una vastissima quantità di informazioni. L’accesso può avvenire secondo due modalità abbastanza comuni:
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l’utente conosce già l’indirizzo della risorsa e, dunque, vi accede direttamente;
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l’utente ricorre a strumenti ausiliari in grado di agevolare l’individuazione delle risorse pertinenti con il proprio bisogno informativo.
I motori di ricerca sono un esempio di strumento ausiliario per il reperimento delle informazioni d’interesse. L’utente esprime la una necessità, specificando un elenco di parole in una domanda di ricerca (query). Di conseguenza il motore di ricerca elabora la query, consulta il suo indice all’interno, recupera gli indirizzi delle risorse Web pertinenti, ordina i risultati in funzione del loro grado di rilevanza con la query e, quindi, visualizza una o più pagine di risultati. L’insieme delle pagine e dei risultati prende il nome di SERP (Search Engine Result Page).
I risultati visualizzati all’interno della prima pagina della SERP sono i migliori candidati ad essere scelti e visitati dagli utenti. Da qui risulta assolutamente vitale per un sito essere all’interno dell’indice del motore di ricerca e, allo stesso tempo, nelle prime posizioni della SERP, incrementando in modo significativo la visibilità sul Web e la capacità di essere rintracciato attraverso le parole chiave che si ritengono più rappresentative per il contenuto delle pagine.
Facciamo, come al solito, una premessa DocnRolla: ammettiamo di avere un blog e vogliamo con questo, apparire nella SERP di Google per alcune parole chiave.
La prima cosa da fare sarà sicuramente dare un’occhiata ai contenuti del nostro blog e capire quali sono le nostre parole chiave (da adesso keywords o tag). Cioè quelle keyword rappresentative del contenuto della pagina, utili per l’individuazione dell’argomento trattato nella pagina.
Facciamo molta attenzione per quanto riguarda la scelta delle keywords, infatti queste devono essere un giusto compromesso tra ciò che ora il nostro blog e ciò che vuole diventare, tenendo presente ciò che gli utenti della rete (quindi i nostri possibili lettori) possono inserire nelle loro query.
Per far questo ci sono numerosi strumenti che la rete mette a disposizione gratuitamente come ad esempio Google Awords e Google Statistiche di ricerca. Da notare che entrambi gli strumenti ci permettono di capire anche la competizione intorno a quella determinata Tag.