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Google Allo è la novità del momento di BigG. L’applicazione del colosso di Mountain View mira esplicitamente alla conquista della messaggeria istantanea, il cosiddetto instant messaging. Ambiente questo dominato fino ad ora dal concorrente ormai storico di Google, Facebook con la sua app WhatsApp.
Il primo confronto tra BigG e Facebook in effetti risale all’epoca del lancio di Google+, esattamente il 28 giugno del 2011. Data questa che alla sede di Mountain View viene ancora ricordata come l’inizio della fine. Cioè il giorno in cui Google le ha iniziate a prendere di santa ragione da Facebook, nell’ambito del social networking. Poiché il novizio Google+ da subito ha dato prova di non poter assolutamente essere all’altezza del più navigato Facebook.
Questa volta però le cose sembrano cambiate. Infatti Google dà come l’impressione di aver imparato la dolorosa lezione del 2011. Così pur volendo affrontare direttamente Facebook, da un lato lo fa nell’ambito della messaggeria istantanea, ambiente questo ancora poco esplorato. Dall’altro non cerca di copiare solo WhatsApp, ma apporta una sostanziale modifica, migliorando in teoria l’instant messaging con l’intelligenza artificiale di nuova generazione. Passo sicuramente in avanti per un’utenza (quella di WhatsApp) abituata a scambiarsi per lo più faccine ed acronimi.
Ma vediamo in concreto quali siano le novità effettive della nuova app Google Allo.

Google Allo - Applicazione messaggistica istantanea

Google Allo uguale WhatsApp più intelligenza artificiale?

No! Infatti il nuovo nato di Mountain View non è solo una copia di WhatsApp, rivisitata e corretta. Allo Google App permette di scambiare messaggi vocali e di testo. A questi ultimi è inoltre possibile allegare immagini, video ed adesivi. E fin qui nulla di nuovo rispetto a quanto già visto ad esempio nel WhatsApp di Facebook.

Infatti le vere novità non sono nella grafica o nelle funzionalità di base. Il merito di Allo Google è di aver introdotto nell’instant messaging l’intelligenza artificiale, da un lato. Ed aver integrato nel servizio idee di altri (Telegram e Snapshot) quali la chat in incognito e i messaggi che si auto distruggono, dall’altro.

Google Allo App: le innovazioni

La prima innovazione, l’intelligenza artificiale (A.I.) di nuova generazione è richiamabile facilmente attraverso il comando @google. Questa però non rappresenta soltanto un assistente virtuale sulla falsa riga di Siri ad esempio. Ma è molto di più. Infatti la A.I. di Google Allo oltre a rispondere a singole domande, riesce a soddisfare una serie di richieste concatenate. La novità sta nel modo in cui lavora l’A.I. di Allo Google App. Infatti l’intelligenza artificiale raccoglie le informazioni attingendo direttamente dal motore di ricerca Google e propone i risultati, le risposte, attraverso una chat interattiva. Dal momento che è possibile dialogare letteralmente con l’A.I. di Google Allo sia con messaggi di testo che vocali. Interazione che dovrebbero raffinarsi con l’uso, visto che l’app di Google promette di imparare le abitudini di ricerca dell’utilizzatore. Al fine di migliorare il servizio proponendo sempre più spesso il suggerimento giusto.

La seconda innovazione è relativa alla tipologia di chat e messaggi che si hanno a disposizione con Allo Google. L’utente infatti può inviare oltre ai classici messaggi anche quelli criptati, selezionando l’apposita opzione “messaggi in incognito”, che quelli a tempo. Cioè quelli che si autodistruggono dopo un tempo determinato scelto direttamente dal mittente.

Prima o poi arriveremo ad avere un dialogo profondo e articolato con le macchine. E in tutte le lingue del mondo”, spiega. “Difficile dire quando ci arriveremo. Ma intanto il motore di ricerca è alla base del nostro nuovo assistente virtuale, le due cose si stanno fondendo. Oggi può sostenere uno scambio basilare: se gli si pongono domande semplici, correlate fra loro, risponde in modo altrettanto semplice. Il nostro obbiettivo è andare oltre. Abbiamo i giusti ingredienti, stiamo progredendo ad una velocità che due o tre anni fa non era pensabile” (Sundar Pichai, cfr. repubblica.it – ’’Parlate con Google e l’intelligenza artificiale cambierà la vostra vita’’)

Screenshot Google Allo App

Google Allo, intelligenza artificiale: considerazioni finali

Il 21 settembre 2016 può rappresentare il giorno della rivincita di Google nei confronti dei suoi concorrenti primo tra tutti Facebook. Google Allo infatti sembra rappresentare quella giusta innovazione in grado di colmare il divario tra Mountain View e i suoi diretti concorrenti. In quanto può in potenza sbaragliare gli avversari rivoluzionando il mondo della messaggistica istantanea. L’unico che veramente può ostacolare l’ascesa di Google Allo è Google stesso. Non nuovo all’errori dell’ultimo momento.

In fine è necessario aspettare la risposta degli utenti. Infatti non è un segreto che il mercato della messaggistica istantanea sia un mercato estremamente chiuso. Perciò solo un sentito entusiasmo da parte dell’utente finale può aprire le porte a Google Allo. Eccitazione questa che però sembrerebbe essere smorzata sul nascere viste le recenti dichiarazioni di Edward Snowden e i possibili problemi di Google Allo con la Privacy.

Perciò in attesa di ridurci tutti come Joaquin Phoenix nel film Her di Spike Jonze con Google Allo e la sua intelligenza artificiale di nuova generazione, il colosso di Mountain View deve forse dare qualche spiegazione in più sulla Privacy Google Allo.

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